• Email:
    info@unavocenelsilenzio.it

Assange e i segreti svelati sul Medio Oriente

Pubblicato da: UVNS 0 Commenti

Julian Assange nasce a Townsville, nel Queensland, nel 1971. Conosciuto per essere cofondatore e caporedattore di WikiLeaks, Assange è giornalista programmatore e attivista australiano. L’11 aprile 2019 è finito in manette, arrestato dalla polizia britannica e portato fuori dall’ambasciata dell’Ecuador a Londra, dove si era rifugiato dal 2012 mentre era sotto indagine per l’accusa di presunte violenze sessuali in Svezia. Assange aveva motivato la scelta di richiedere asilo sostenendo che l’estradizione in Svezia sarebbe stata finalizzata in realtà all’estradizione negli Stati Uniti, dove lo attendeva l’arresto e un processo per spionaggio per la pubblicazione di migliaia di documenti diplomatici. Come scritto da Federico Pieraccini per l’Antidiplomatico: “In fondo la colpa maggiore di Assange è aver rivelato con immagini, notizie, email, cablogrammi e video il vero volto dell’imperialismo a Stelle e Strisce che da decenni causa guerre, morti e distruzione in giro per il mondo per il proprio tornaconto politico ed economico, con giustificazioni improprie, false ed illegittime, avvalorate da autoproclamati esperti e amplificate e ripetute all’infinito dall’apparato mediatico mainstream.”

Ma, nello specifico, cosa ha rivelato Assange? E soprattutto, cosa ha rivelato WikiLeaks sul Medio Oriente? In un articolo pubblicato da Mision Verdad, e tradotto dall’Antidiplomatico, si ha un ottimo riassunto:
“War Diaries è stato lanciato nel 2010 con quasi 400 mila resoconti riguardanti la guerra in Iraq dal 2004 al 2009. Possiamo trovare tutto, dalle attrezzature militari utilizzate dall’esercito USA in dettaglio, alle informazioni sugli obiettivi militari e civili uccisi, più abusi e torture di prigionieri di guerra nei rapporti. (…).  Nel 2010, WikiLeaks ha lanciato milioni di cable diplomatici scritti tra il 1966 e il 2010 e pubblicati in diversi media internazionali che mostrano le opinioni dei capi della diplomazia di Washington (tra cui Henry Kissinger) e le istruzioni ai loro diplomatici per spiare politici stranieri, meglio noti come CableGate. I cable confermano la battuta: “Perché non ci sono golpe negli Stati Uniti? Perché non c’è un’ambasciata statunitense”. (…). Gli archivi filtrati grazie a Chelsea Manning, nel 2010 WikiLeaks hanno portato alla luce un video dal titolo Collateral Murder che mostra come le forze armate statunitensi sparano dagli elicotteri Apache contro obiettivi civili a Baghdad (capitale dell’Iraq), tra cui un giornalista della Reuters, che cadono fulminati al suolo. La registrazione risale al 2007. (…).

Tra il 2012 e il 2013, oltre 5 milioni di e-mail sono trapelate dall’intelligence statunitense Stratfor. I Global Intelligence Files hanno rilasciato numerosi documenti in cui abbiamo appreso alcuni dettagli della rete interna di sorveglianza di massa negli Stati Uniti con la NSA come protagonista, nonché le operazioni segrete svolte da Washington in Siria, tutte tra il 2004 e il 2011, lasciando anche a nudo l’intimo legame che esiste tra l’intelligence americana e la comunità di sicurezza e alcune aziende che funzionano come carri armati e organizzazioni non governative al servizio delle loro élite. (…). Per tutto il 2016 sono state pubblicate circa 44.000 e-mail dal Comitato Nazionale del Partito Democratico, evidenziando la campagna di sabotaggio contro la candidatura di Bernie Sanders a favore di Hillary Clinton all’interno del partito. A loro volta, 30.000 di queste e-mail appartengono o sono state inviate a Clinton durante il suo mandato come Segretario di Stato, nell’era di Obama. Il suo ruolo nel golpe in Honduras nel 2009, gli affari corrotti della Fondazione Clinton ad Haiti, i suoi piani per intervenire segretamente nella guerra in Siria, i milioni di dollari che guadagna per dare lezioni a banche e compagnie americane, tutte queste informazioni hanno prodotto la caduta di Clinton durante la corsa contro Donald Trump per la Casa Bianca.”

Come se tutto ciò non fosse già sufficiente, Kevork Almassian ci ricorda, in un post tradotto da Giorgio Bianchi, che alcuni “wikileaks” sulla Libia e sulla Siria sono i seguenti:
1. La Francia ha spinto per invadere la Libia nel 2011 perché voleva “Guadagnare un maggiore porzione della produzione di petrolio libica” e per impedire a Gheddafi di creare una moneta rivale chiamata il “dinaro d’oro” (pubblicata nel 2016).
2. Le forze speciali USA e britanniche, dette “SOF teams”, hanno “addestrato forze d’opposizione” in Siria a “commettere attacchi di guerriglia, campagne di assassinii” contro il governo siriano fin dal primissimo anno di conflitto (pubblicata nel 2012).
3. L’Arabia saudita all’inizio del 2012 era determinata a rovesciare il governo siriano, secondo un loro rapporto interno in cui si diceva che dovevano “cercare ogni mezzo disponibile e tutti i modi possibili per rovesciare il regime attuale in Siria” (pubblicato nel 2015).
4. Nel 2006 gli USA stavano discutendo su un piano per “giocare sui timori dei sunniti rispetto all’influenza dell’Iran” allo scopo di destabilizzare il governo siriano in coordinamento con la monarchia saudita (pubblicato nel 2016)
5. Secondo il consigliere di Hillary Clinton Jake Sullivan nel 2012 “La caduta dalla famiglia Assad potrebbe accendere una guerra settaria tra gli sciiti e la maggioranza sunnita della regione coinvolgendo anche l’Iran, cosa che, secondo l’opinione del comando israeliano, non sarebbe male per Israele e i suoi alleati occidentali (pubblicato nel 2018)
6. Secondo il consigliere di Hillary Clinton, Jake Sullvian, “Al Qaeda in Siria sta dalla nostra parte” (pubblicato nel 2017).

Forse ora è più chiaro il perché e il per come tutto il mondo voglia Assange in galera.

Di Federica Miceli

Commenta la Storia