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Pace di Natale: Abu Mazen e Papa Francesco pregano per la soluzione del conflitto

Pubblicato da: UVNS 0 Commenti

Il 3 dicembre il Presidente dell’Anp Abu Mazen è arrivato in Italia, a pochi giorni di distanza dal Rome-Med Dialogues, per un’importante visita diplomatica. L’agenda di Abbas prevedeva tre incontri: il primo con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il secondo con il primo ministro Giuseppe Conte ed infine con Papa Francesco. I temi trattati sono stati molti, a partire dalla questione del conflitto fra Israele e Palestina, nuovamente inaspritosi dalla decisione da parte del presidente americano Donald Trump di riconoscere come capitale israeliana Gerusalemme, sino a tutta la situazione del MO. Verso le due più alte cariche dello stato italiano, Abu Mazen ha avanzato la richiesta di un maggiore interessamento da parte dell’Europa alla questione palestinese: l’Italia, infatti, non fa ancora parte degli oltre 130 stati che hanno riconosciuto ufficialmente l’esistenza della Palestina come stato sovrano. Nel luglio del 2016 l’attuale vice-premier Luigi Di Maio, durante una visita ad Hebron in Cisgiordania, aveva però dichiarato che qualora il M5S sarebbe arrivato al governo avrebbe provveduto a tale riconoscimento ma questo si scontra con le dichiarazioni fatte da Salvini sulla vicinanza ad Israele e alla politica di Trump. Ad ogni modo, l’incontro certamente più importante è stato quello con Papa Francesco, il quarto dall’inizio del suo pontificato. Il Pontificie si è più volte espresso in merito alla questione palestinese e nel 2016 lo stato del Vaticano ha riconosciuto formalmente lo stato palestinese.
Il colloquio fra i due è durato circa 20 minuti ed è stato seguito da una riunione fra il Presidente dell’ANP ed il segretario per il rapporto con gli stati Paul Gallagher. La visita è sicuramente pregna di significato in quanto avvenuta alla vigilia del periodo natalizio, momento che unisce – certamente più di altri – e che, speriamo, questo messaggio di speranza per la Palestina arrivi a tutti gli stati, soprattutto coloro che ne vorrebbero la distruzione. La nascita di Gesù è avvenuta in terra palestinese ed è per questo che Abu Mazen ha chiesto a Sua Santità di pregare per il suo popolo, in questo particolare periodo per la Cristianità. L’auspicio di una pace, che sembra sempre più lontana, ha unito i due anche se di confessioni religiose differenti.

La presenza di cristiani in Palestina è sempre stata un importante argine alla politica espansionistica israeliana, nonostante i soprusi nei loro riguardi non siano mancati. Solo pochi mesi fa il Knesset ha tentato di varare una legge che avrebbe autorizzato il governo israeliano all’esproprio di proprietà delle chiese cristiane, portando ad una simbolica protesta effettuata con la chiusura della chiesa del Santo Sepolcro per ben tre giorni, cosa mai accaduta prima. L’episodio certamente più eclatante si svolse però nel 2002, quando durante la seconda intifada, l’esercito israeliano assediò la Basilica della Natività a Betlemme. Il motivo che spinse a tale azione fu che alcuni guerriglieri palestinesi vi si erano rifugiati richiedendo asilo, l’assedio durò per più di un mese e fu fermato solo grazie ad importanti operazioni diplomatiche a livello internazionale.
La chiesa cattolica ha dunque un ruolo chiave in tutta la vicenda, ruolo che dovrebbe esercitare con sempre maggiore forza, sia per la sua storia, la quale è indelebilmente legata a quelle terre, sia per la fondamentale importanza dei cristiani palestinesi sugli equilibri all’interno dei territori. Salvare le radici di quegli ulivi che Israele sta sradicando dalla terra palestinese è dovere sia della Chiesa che di ognuno di noi.

Di Emanuele Niccolini


De Giovannangeli, Umberto. “Abu Mazen a Roma, routine con Conte, abbracci con Bergoglio: su Gerusalemme l'”Anti Trump” è Papa Francesco”. https://www.google.com/amp/s/m.huffingtonpost.it/amp/2018/12/03/abu-mazen-a-roma-routine-con-conte-abbracci-con-bergoglio-su-gerusalemme-lanti-trump-e-papa-francesco_a_23607337/, 03/12/2018. Web. 09/12/2018.

“I 135 paesi che riconoscono lo stato palestinese”. https://www.internazionale.it/notizie/2014/12/02/gli-altri-135-paesi-che-riconoscono-la-palestina. Internazionale. 2/12/2014. Web. 09/12/2018.

“I 135 paesi che riconoscono lo stato palestinese”. https://www.ilmessaggero.it/primopiano/politica/m5s_di_maio_governo_riconosceremo_stato_palestinese-1846662.html. Il Messaggero. 09/07/16. Web. 09/12/18.
Redazione. “”Santo Sepolcro chiuso per protesta”. https://www.adnkronos.com/fatti/esteri/2018/02/25/santo-sepolcro-chiuso-per-protesta_fFQcCCdhxsfBqrwqCTjRIL.html. AdnKronos. 25/02/2018. Web. 09/12/2018

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