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DA DEIR YASSIN A NETANYAHU. 70 anni di occupazione sionista

Pubblicato da: UVNS 0 Commenti

Il 9 aprile del 1948 è una triste data per il popolo palestinese: quel giorno un commando composto da organizzazioni terroristiche sioniste attaccò, durante la notte, il villaggio di Deir Yassin, vicino a Gerusalemme, e questo provocò la morte di 750 palestinesi e l’abbandono lungo le mura della città di 55 bambini orfani. L’attacco fu giustificato per motivi di sicurezza in quanto in quel villaggio, secondo gli israeliani, si stavano radunando arabi da altri paesi.[1]

E 71 anni dopo questa strage, che ha contribuito alla formazione dell’entità sionista, si sono svolte delle elezioni considerate molto importanti per il futuro del Medio Oriente. Ieri infatti gli israeliani hanno votato per il rinnovo della Knesset, il loro parlamento. Dopo un testa a testa durato tutta la notte ha ottenuto la vittoria la coalizione guidata da Netanyahu. Da sottolineare l’incremento di voti e l’acquisizione di 10 seggi da parte dei partiti arabi.

Ma come si può fare un’analisi delle elezioni a fronte di un problema politico fondamentale, cioè quello dell’occupazione del territorio palestinese?

Come si può pensare quale Primo Ministro israeliano sia migliore se, dal 1947 al 2004, le risoluzioni dell’ONU violate da Israele sono 69, qualsiasi sia stato il colore del governo? Se, secondo Defense for children Palestine, solo nel 2018 sono stati 56 i bambini palestinesi uccisi da Israele? Se dal 2012 le città palestinesi sono circondate da un muro di separazione da cui non possono uscire? Se solo nel 2014 sono stati 231 i palestinesi uccisi durante i bombardamenti israeliani? Se negli USA la lobby più potente è quella degli “Amici di Israele” che ha convinto Trump a spostare l’ambasciata a Gerusalemme? Se, ogni anno, i cristiani vengono costretti a scappare dalla Terra Santa? Se gli insediamenti dei coloni si spingono sempre più in là, verso il territorio palestinese, distruggendo gli ulivi che sono fonte di sostentamento per la popolazione?

Lasciamo a voi la risposta a queste che sono solamente alcune delle domande che ci poniamo. Poco cambia per i palestinesi se a capo del governo c’è la destra o la sinistra perché – come è stato riconosciuto anche dalla legge – Israele è LO STATO EBRAICO, con tutti gli annessi e connessi che ciò comporta. Chi non è allineato, chi non è amico di Israele viene additato come un pericoloso terrorista antisemita ma la realtà è ben diversa. Non sarà una fionda ad abbattere un carro-armato ma potranno essere le idee che muovono quella fionda a riportare il dibattito sulla questione palestinese alla ribalta e forse, un giorno, anche noi italiani guarderemo senza censure ciò che accade in quella terra così Santa ma anche così dannata.

 

[1] Redazione. “Sul sangue di Deir Yassin… nasceva Israele”. Il faro sul mondo. https://www.ilfarosulmondo.it/sul-sangue-di-deir-yassin-nasceva-israele/?fbclid=IwAR2I-iCLd88TFR-n4TRqk2ZiHCCmf7GXbsAH-7ZYNrll95L4EHgYxJryjyg. 09/04/2019. Web. 10/04/2019.

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