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Aghavno, il coraggioso villaggio dell’Artsakh

Pubblicato da: UVNS 0 Commenti

La costruzione di una nuova autostrada tra Artsakh e Armenia mette a serio rischio la sopravvivenza della popolazione armena di frontiera. Come annunciato di recente dal presidente della Repubblica di Artsakh, Arayik Harutyunyan, la città di Berdzor (qualche centinaio di abitanti) passerà sotto l’Azerbaigian – da accordi della dichiarazione trilaterale del 9 novembre 2020 – mentre altri territori vicini rischiano lo stesso destino. Il collegamento tra Artsakh e Armenia è attualmente garantito dal corridoio di Lachin (controllato dalle forze di pace russe), ma il punto 6 della tregua firmata nel 2020 prevede appunto la costruzione di un’autostrada alternativa. Il nuovo percorso è previsto su una lunghezza di oltre 30 km, tra Goris e – in direzione nord-orientale – la regione di Shushi; sui tempi d’inaugurazione si parla di oltre un anno, ma fonti azere la prevedono già nei prossimi mesi. I territori armeni lungo il corridoio di Lachin temono inevitabilmente un progetto che potrebbe consegnarli all’Azerbaigian; tra questi c’è Aghavno (10 km a sud di Berdzor, confine meridionale), un villaggio di meno di 200 abitanti adagiato sulla riva del fiume omonimo e strategicamente significativo per la sua posizione. Il sindaco di Aghavno è dal 2019 Andranik Chavushyan, un libanese-armeno che vive da oltre 10 anni nella regione del Kashatagh; preoccupato per il futuro del suo villaggio, è comunque determinato a restare a Aghavno con la sua numerosa famiglia (moglie, cinque figli, madre e fratello). Chavushyan, intervistato dal sito armenianweekly, vuole essere esempio: “Possiamo cambiare la situazione. Quello che prende le decisioni qui è quello che sta qui e combatte. Uniti stiamo in piedi. Siamo molto concentrati sulla consegna dei territori, la nostra narrativa dovrebbe essere quella di non cedere. Spetta a noi. Invece di diventare un forte, siamo diventati un filo spinato. Chi ama la vita dovrebbe lottare per essa, non scappare”. Il sindaco – si legge – ha parlato con dolore del saccheggio del villaggio da parte dei soldati azeri dopo la guerra, ma ha anche condiviso gli eventi che hanno avuto luogo a Aghavno da allora: una celebrazione di Vardavar (festa tradizionale estiva dove le persone si gettano l’acqua addosso), il battesimo di circa 60 residenti della comunità nella chiesa dei Santi Martiri e la distribuzione di case di nuova costruzione a maggio. In questo villaggio si vive di apicoltura e agricoltura, e l’istruzione per i più piccoli è garantita dalla scuola locale (è anche presente una scuola artistica). Il Difensore civico dell’Artsakh, Gegham Stepanyan, ha detto di recente che gli abitanti di Aghavno dovrebbero essere trasferiti a 30 km di distanza in due villaggi della regione di Shushi. Così, dopo la costruzione della nuova autostrada, anche questo storico villaggio passerebbe all’Azerbaigian. Una soluzione a cui la gente di Aghavno non vuole arrendersi, lottando per la sopravvivenza che non può prescindere dalla sua identità armena.

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