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LA NOSTRA STORIA

Una Voce Nel Silenzio fa da sempre dell’identità, della comunità e del solidarismo i tre pilastri fondamentali della propria azione. In principio l’associazione nasce dalla volontà di rendere noto il dramma vissuto da tanti cristiani che, in tutto il mondo, sono ancora oggi perseguitati per la loro fede religiosa; estende poi il suo raggio d’azione donando aiuti, attraverso missioni umanitarie, a quelle comunità oppresse e perseguitate perché private della loro autonomia e della loro libertà e in linea con i principi etici dell’associazione.

Il concetto di solidarietà tra popoli, spesso malamente confuso dall’Occidente con lo sradicamento forzato in favore del modello di mondo unico, è nucleo fondante del progetto. Sono proprio i concetti di solidarietà e di identità a spingere gli attivisti di UVNS a sentire fratello chiunque lotti per la propria patria, chiunque venga attaccato per fini economici con lo scopo di instaurare una dittatura governata dalle sole leggi della finanza e del capitale. Le guerre in atto non sono dunque guerre di religione, o lo sono nella misura in cui – come sosteneva Balzac – è il denaro l’unico Dio moderno in cui si ha fede. Anche per questo sarebbe estemporaneo e riduttivo trattare la persecuzione dei cristiani su di un piano esclusivamente religioso, essa è invece uno dei simboli della lotta tra le Tradizioni e chi mira alla loro dissoluzione.

Le missioni di UVNS hanno fotografato la disperazione e la miseria in cui uomini donne e bambini versano, spesso a poche migliaia di chilometri dai confini italiani. Le raccolte fondi, portate a buon fine attraverso cene e iniziative solidali, permettono all’associazione una continuità nell’aiuto diretto alle comunità perseguitate che da anni sostiene. Nel gennaio del 2016 volontari di UVNS hanno visitato Damasco, Maalula,
Homs e Tartus, donando alla popolazione il materiale raccolto precedentemente in Italia, generi alimentari e beni di prima necessità. In Palestina, nell’aprile del 2016 e nel marzo del 2017, l’associazione ha finanziato la costruzione dell’impianto d’illuminazione del campo di calcio di Beit Jala, utilizzato dai bambini palestinesi, fornendo loro anche il materiale tecnico calcistico. Ancora in corso l’iniziativa “StudiAMO a distanza” che promuove l’adozione del percorso scolastico, sostenendone le spese, degli scolari di Betlemme e Gerusalemme. Nelle enclavi serbe del Kosovo ha luogo la terza missione umanitaria di Una Voce Nel Silenzio, con la ristrutturazione di alcune aule della scuola elementare di Orahovac e il sostegno economico ad alcuni progetti di solidarietà del monastero di Dečani.

Incontri culturali e conferenze, volti alla sensibilizzazione e ad una corretta informazione, sono altresì un modo per rendere giustizia a chi quotidianamente vive sulla propria pelle le umiliazioni, le vessazioni, le privazioni e gli orrori di guerre e conflitti. Donare aiuto, non solo economico, fare cultura, significa donare soprattutto speranza.
Da qui il nome Una Voce Nel Silenzio e il suo significato: essere la voce di questi popoli, nel silenzio assordante di un mondo che ha scelto di voltarsi dall’altra parte.

Molte persone hanno potuto ricevere ciò che gli spetterebbe di diritto: i beni di prima necessità venuti a mancare a causa di un conflitto ingiusto nato per meri interessi economici e voluto da potenze estere.

Ristrutturazione di un’aula professori nella scuola elementare di Orahovac, sita nel distretto di Prizren, e raccolta di materiale scolastico da donare ai bambini. Sostegno economico a vari progetti dei monaci di Dečani.

La raccolta fondi Luci a Betlemme ha permesso la realizzazione dell’impianto di illuminazione del campo di calcio utilizzato dai bambini di Beit Jala e l’acquisto di materiale tecnico calcistico.